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Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

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Acqua Bene Comune - ATO2 Biellese Vercellese Casalese

L’assessore regionale Marnati  “è coi forti e abbandonò la lega” dei comuni sovrani

 

A un’interpellanza urgente della Consigliera regionale Francesca Frediani sulla situazione caotica creata da ATO2 Biellese Vercellese Casalese nella gestione dell’acqua, l’assessore regionale Marnati ha risposto con un colpo al cerchio e un colpo alla botte.

 In sostanza se ne lava le mani e dà praticamente via libera ad ATO2 per depredare Comuni Riuniti srl dei loro acquedotti.

Ma i loro sindaci non abbassano la testa: dal rieletto sindaco Mauro Andorno di Borgo d’Ale, ai sindaci di Moncrivello e di altri Comuni soci,  ad altri Enti locali e Unioni  Montane, stanno aumentando consenso e appoggio per cambiare le scelte privatizzatrici dell’ATO2 e orientarle invece verso l’attuazione di un gestore idrico unico come prescrive la legge nazionale ed europea sul Servizio Idrico Integrato.

Nell’ATO2 i gestori sono ancora 6 (sei) !?!?  Doveva unificarli Ato2acque che per 10 anni non ha dato segni di vita. In questa direzione si sta muovendo ora la nuova Acquedueo s.c.a.r.l. che persegue il  modello aziendale già realizzato a Torino, e in fase di realizzazione a Cuneo: iniziare con il raggruppamento dei 4 gestori pubblici in un unico gestore pubblico al quale aggregare poi gli acquedotti dei restanti comuni del vercellese alla scadenza delle rispettive concessioni nel 2023.

Verrebbero così assicurate le condizioni richieste dalle leggi italiane ed europee per la concessione diretta, senza gara, del servizio idrico al gestore unico d’ambito: a) la proprietà totalmente pubblica, b) il controllo dei Comuni sul gestore,  analogo  al controllo esercitato da ciascun comune sui propri uffici.

L’assessore Marnati invece, con uno stile burocratico-politichese

* evita di impegnarsi in questa strategia e arriva ad affermare che le decisioni dell’ATO “non sono sindacabili dai Comuni” quando sono proprio i rappresentanti eletti dai Comuni nella Conferenza d’Ambito dell’ATO  a prendere ogni decisione in merito, come infatti stabilisce l’Art. 2. della Legge Regionale n. 7/2012 : “1. Le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, ivi comprese quelle di elaborazione, approvazione e aggiornamento del relativo piano d’ambito, di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe, di affidamento della gestione e di controllo diretto, restano confermate in capo agli enti locali ai sensi dell’articolo 142 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).”

 * ignora prese di posizione e deliberazioni dei consigli comunali che denunciano decisioni dell’ATO2 assunte senza alcuna consultazione dei comuni stessi, alle quali l'Assessore contrappone “un massiccio ricorso ai mezzi che la tecnologia ha messo a disposizione in maniera capillare (…) per garantire conoscenza e … partecipazione … sic!

* dà per scontato che non occorre aggiornare il Piano d’Ambito risalente al 2006 e che basta aggiornare le tariffe per finanziare gli investimenti, come se le condizioni idrogeologiche, ambientali e climatiche del territorio fossero rimaste immutate negli ultimi 15 anni,

* afferma addirittura  che lo spreco idrico di 13.064.267 m³/anno nel 2006 salito a 16.197.750 m³/anno nel 2020 non è aumentato di 3.133.483 metri cubi, ma di una cifra – ignota – calcolata dall’algoritmo inventato da ARERA – l’Autorità cui contestiamo, anche davanti alla magistratura, modalità ingiuste e scorrette di calcolo della tariffa dell’acqua.

L’Assessore regionale Marnati calpesta la sovranità dei Comuni che difendono la proprietà e gestione pubblica di un bene comune essenziale come l’acqua.

La cittadinanza sostenga i propri sindaci che la rivendicano e la difendono.

Il Comitato regionale Acqua Pubblica Piemonte è al loro fianco.

 

Novembre 2021