Forum italiano dei movimenti per l’acqua
Comitato Acqua Pubblica Torino Sud

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tel.333-6872146
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Il consiglio comunale di Nichelino ha approvato il 30 Novembre 2010 una modifica dello Statuto cittadino dove si dichiara il servizio idrico privo di rilevanza economica, quindi non privatizzabile.

Ci rallegriamo molto per questa importante decisione, e chiediamo ai nostri amministratori di continuare su questa strada facendo valere questa deliberazione anche nei luoghi dove si decide il futuro del nostro acquedotto, e cioè l’assemblea di SMAT e ATO3 (l’autorità garante in materia di servizi idrici) - dove anche il nostro Comune ha una propria rappresentanza.
 
Invitiamo altresì ad appoggiare la richiesta di moratoria, affinché la messa a gara dei servizi pubblici locali - acqua compresa - sia sospesa fino al momento in cui i cittadini potranno decidere di ciò che è loro tramite il referendum, e di fare tutto quanto in loro potere per mantenere la gestione pubblica del nostro acquedotto.

Questo richiede la trasformazione di SMAT in azienda di diritto pubblico, per gestire la nostra acqua come un Bene di tutti e non una merce per pochi.


L’Azienda di diritto pubblico (Consorzio, Azienda speciale)

* non opera a scopo di lucro, né di speculazione perché non entrano in gioco interessi e capitali privati: la bolletta non sarà più maggiorata del 7% per garantire un margine di profitto minimo agli investitori, come accade ora.
* nella tariffa sono compresi i costi di esercizio e una quota di finanziamento per la manutenzione degli impianti e per gli investimenti. La sua gestione deve  essere trasparente come l’acqua, efficiente, equa, solidale e partecipata dai lavoratori e dagli utenti.
* è una libera scelta che i Comuni possono fare, sancita dalla legge e dalla giurisprudenza italiana ed europea
* non è soggetta all’art. 23bis L.133/08 che impone la privatizzazione dei Servizi pubblici locali quando sono gestiti da società di diritto privato come le Società per Azioni, a Responsabilità Limitata, ecc.
* non fa profitti, quindi non paga l’IRPEF e mantiene così milioni di euro sul nostro territorio

Per questi obiettivi si sono espressi oltre 1.400.000 italiani/e che hanno chiesto di sottoporre a Referendum le leggi che impongono di privatizzare l’acqua e i servizi pubblici locali.


Fuori l’acqua dal mercato Fuori i profitti dall’acqua