ATO3 TORINESE
Piano d’Ambito 2016-2033
Rapporto Ambientale
OSSERVAZIONI
Il 31 dicembre 2015 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte la seguente documentazione dell'ATO3 Torinese riguardante la pianificazione del Servizio Idrico Integrato del nostro territorio per il periodo 2016-2033:
- Piano d’ambito aggiornato 2016-2033
- Programma degli Interventi,
Decorre dalla data suddetta il termine di 60 giorni per presentare le Osservazioni che vanno indirizzate entro il 29 febbraio 2016 all’ Autorità d’ambito Torinese ATO3 via Lagrange 35, 10123 Torino, posta certificata :
L'analisi che stiamo conducendo dei documenti suddetti rivela che
- decisioni di importanza strategica come queste, sono state assunte senza alcun coinvolgimento dei Comuni che sono, per legge, titolari del potere/diritto di governo del Sistema Idrico Integrato
- l'adozione dei suddetti documenti avviene con 6 (sei) anni di ritardo rispetto ai termini di legge, ritardo di cui non viene data motivazione alcuna
- l'improvviso raptus approvativo restringe a 15 giorni il termine concesso ai Comuni per analizzare i documenti ed esprimere il proprio parere. La bozza dei documenti suddetti è stata inviata ai Comuni 15 (diconsi quindici) giorni prima della loro adozione da parte dell'ATO3, avvenuta il 21 dicembre 2015.
- silenzio assoluto sugli aspetti fondamentali del buon governo dell'acqua.
Evidenziamo alcune delle questioni più importanti:
Piano d’Ambito
Spreco idrico
|
Acqua prelevata |
Acqua fatturata |
% spreco idrico |
Anno 2009 |
m³ 300.000.000 |
m³ 225.000.000 |
25% |
Anno 2013 |
m³ 337.330.336 |
m³ 175.380.000 |
48% |
questa tabella è frutto delle nostre ricerche perchè l'ATO3 si guarda bene da fornire questi dati. Nè dà conto dei risultati degli interventi per l’inserimento dei misuratori sui prelievi idropotabili, per evitare emungimenti dannosi alla falda, di cui al Regolamento Regionale 7/R del 2007, che il Piano d’Ambito 2009 (pag. 62) prevedeva di applicare su 548 sorgenti e 622 pozzi, negli anni 2008-2012 per un importo di € 5.850.000
Tutela aree di salvaguardia per la difesa delle fonti e quindi della qualità dell'acqua
Nessun cenno alle azioni in programma dal 2008 per applicare il Regolamento regionale 15/R dell’11.12.2006 recante la disciplina delle aeree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano, per un investimento totale di € 31.121.500.
Il Piano d’Ambito 2016 non riferisce dei risultati di questo investimento MA il primo riquadro della Tabella 7 (pag. 28) prevede l’abbandono di 69 fonti di captazione perché inquinate e irrecuperabili e l’avvio della definizione delle aree di salvaguardia per le altre 1.669 captazioni esistenti.
Se ne deduce che in questi 6 (sei) anni sono state definite solo 253 aree di salvaguardia al costo di € 122.000 ciascuna, e che in futuro proseguiranno “gli studi per la definizione delle aree di salvaguardia (30-40 studi l’anno)… “ … a questo ritmo alla scadenza della proroga dell’affidamento nel 2033 resteranno ancora 696 aree da definire.Ciò significa che la qualità dell’acqua potabile prelevata alla fonte è l’ultimo dei pensieri dei nostri amministratori! Campa cavallo .....
Qualità dell'acqua
Esistono ancora 594 Km di tubature in cemento amianto. Anche se è controversa la nocività dell'amianto nelle tubature, il Piano enuncia che in caso di rottura esse verranno NON riparate MA sostituite. Ma il Bilancio di Sostenibilità SMAT del 2014 (pag 103) afferma invece che è stato “avviato un piano di completa sostituzione delle reti in cemento amianto nell’arco temporale di 8 anni” senza peraltro indicarne la decorrenza. Di tutto ciò non vi è cenno alcuno nel Piano d'Ambito.
Tariffa: nel periodo 2012-2033 la tariffa aumenterà almeno del 41%.
Abbiamo citato solo alcuni punti sui quali stiamo formulando le nostre osservazioni che ci inducono a richiedere il ritiro del Piano e la sua riformulazione secondo criteri di democrazia (ruolo di governo dei Comuni), risparmio idrico, tutela della qualità dell'acqua, dell'ambiente e del paesaggio, e definizione di una tariffa equa e trasparente.
Rapporto Ambientale
Poiché l'Autorità d'Ambito dell'ATO3 ha proceduto all'adozione del Piano d'Ambito con deliberazione n. 587 del 21/12/2015
* senza aver svolto prima la procedura di VAS,
* e senza neanche sottoporre all'attenzione dei Rappresentanti delle Aree omogenee in Conferenza d'Ambito ATO3 il Rapporto Ambientale che per legge è parte integrante del Piano, significa che
- il Piano d'Ambito non é stato redatto dall'ATO3 in maniera integrata con la valutazione degli effetti ambientali da esso generati e quindi
- il Rapporto Ambientale risulta uno sterile esercizio di stile, un adempimento burocratico imposto dalla legge, pur profumatamente pagato al consulente di turno.
Tant'è che dall'analisi dei due documenti, Piano d'Ambito e Rapporto Ambientale, emerge chiaramente come le scelte del Piano, ovvero le priorità degli interventi previsti non siano per nulla messe in relazione con la valutazione degli aspetti ambientali, primi fra tutti lo stato quantitativo e qualitativo della risorsa acqua.
Ne è indice anche l'assoluta carenza di dati di caratterizzazione dello stato della risorsa idrica, sia in termini di disponibilità sia di fabbisogni da soddisfare (andamento dei prelievi e dei consumi come sopra evidenziato).
Sollecitiamo l’attenzione dei cittadini utenti su quanto esposto perché le decisioni che si stanno assumendo riguardano il governo e la gestione del nostro Servizio idrico Integrato per i prossimi 17 anni.
Partecipate alla stesura delle Osservazioni
Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino si riunisce tutti i martedì alle ore 21
al Caffè Basaglia, via Mantova 34, 10153 Torino
Documenti utili:
L'utilità del Piano d'Ambito [.pdf 39 KB]
Questionario per i Comuni [.pdf 38 KB]