Campagna "Acqua Pubblica a Torino: ci metto la firma!"(2009-2010)
Nel 2009 il Comitato Acqua Pubblica Torino ha proposto al Comune ed alla Provincia intera di affermare nei rispettivi Statuti comunale e provinciale il principio fondamentale che l'acqua è un servizio da gestire senza scopo di lucro.
Una definizione semplice e pulita: sull'acqua non si specula, nessuno deve trarre profitto dal servizio pubblico più importante e vitale.
I commi successivi che abbiamo proposto di inserire negli Statuti:
- la gestione della rete idrica, la cui proprietà deve rimanere pubblica e inalienabile, e l'erogazione del servizio sono da affidarsi ad enti o aziende pubbliche;
- un nuovo modello di pubblico, che faccia tesoro delle gestioni migliori del passato e del presente compresa l'esperienza di SMAT, aprendo però alla partecipazione di rappresentanti della società civile e dei lavoratori del servizio stesso alle scelte di gestione;
- infine proponiamo che venga stabilito e garantito un minimo vitale gratuito per ciascuno, perché il diritto all'acqua valga per tutti.
Lo Statuto della Città di Torino è stato modificato l'8 febbraio 2010 e quello della Provincia di Torino il primo giugno 2010
Leggi il testo della proposte di delibera per il Comune e per la Provincia.
Campagna referendaria (2010-2011)
Da aprile a luglio 2010 è stata condotta una straordinaria campagna di raccolta firme per i referendum promossi dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua che hanno abrogato la normativa nazionale che impone la privatizzazione dell'acqua. Questa campagna ha visto protagonisti 1.402.305 cittadini italiani, 109.731 nel territorio piemontese, E' un record assoluto nella storia della nostra Repubblica
Il 12 e 13 giugno del 2011, le donne e gli uomini di questo Paese hanno risposto con una straordinaria partecipazione al voto e con un'inondazione di SI.
SI, la gestione dell'acqua dev'essere sottratta al mercato; SI, sull'acqua non si possono fare profitti.
Questo ha detto l'intero popolo italiano vincendo una grande battaglia di civiltà.
E' stata una campagna straordinaria che ha attraversato ogni angolo del Paese con allegria e determinazione: e il popolo italiano ha risposto, dimostrando come un'intera società sia in movimento per la riappropriazione sociale dell'acqua e dei beni comuni e per riconquistare la democrazia.
La campagna di Obbedienza Civile (2012)
Il popolo italiano ha votato a favore dei referendum per l’acqua pubblica ma i governi ed i gestori non stanno applicando il volere popolare. Abbiamo diffidato gli organi competenti a tutti i livelli, abbiamo inviato esposti alle procure ma non è stato sufficiente. Stiamo studiando altre azioni legali che però, purtroppo, daranno il loro risultato tra diversi anni.
Adesso è il nostro momento di applicare la legge.
Come? Pagando la giusta bolletta, secondo quanto dice la legge. Dal 21 luglio 2011, solo due voci devono concorrere alla bolletta: i costi operativi e l’ammortamento degli investimenti. Invece, oltre a questo, continuiamo a pagare la remunerazione del capitale investito, contro cui ha votato la maggioranza degli italiani. A Torino e in provincia questa componente incide, arrotondando per difetto, per il 15% della bolletta! La
Campagna di Obbedienza Civile è partita in tutta Italia, e consiste nell’inviare un reclamo al gestore e nel pagare solo la giusta tariffa. Ci sarà un risparmio economico ma il valore della campagna è soprattutto:
l’acqua non è una merce ed il voto del popolo va rispettato!
Proposta di delibera di inziativa popolare per trasformare SMAT S.p.A. in Azienda speciale consortile (2012)
Al Referendum del 12 e 13 giugno dell'anno scorso 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto. È stato un voto contro la privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali.
Purtroppo il Comune di Torino e gli altri 268 Comuni soci della nostra Azienda idrica SMAT SPA continuano a latitare: ai 26 milioni di italiani che hanno votato per l’Acqua Pubblica non hanno ancora dato l’unica risposta giusta: trasformare la Società per Azioni SMAT in Azienda Speciale Consortile di diritto pubblico per metterla al riparo dalle grinfie del mercato e del lucro.
E allora sono i cittadini a farsi carico ancora una volta del Bene Comune ACQUA con due proposte di deliberazione di iniziativa popolare, al Comune e alla Provincia di Torino, perché SMAT sia messa in salvo una volta per tutte dai pericoli della privatizzazione.
Chiediamo alle donne e agli uomini del nostro territorio di dare forza con la loro firma al movimento che pretende il rispetto del loro voto.