ATTAC Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Comitato torinese – via Mantova 34 – 10153 Torino – Cell. 347 9443758
Alla vigilia dell'assemblea dei soci SMAT S.P.A. (i Comuni proprietari, rappresentati dai loro Sindaci), in cui verrà proposto di predisporre un piano di possibile trasformazione di SMAT S.P.A. in Azienda di diritto pubblico, prevedibile come la folgore di Zeus, giunge il blitz del rating: viene reso pubblico che quello di SMAT S.P.A. è stato abbassato al solo verificarsi dell'ipotesi di una effettiva ripubblicizzazione.
Il “Mercato” ha detto NO!
“Roma locuta causa soluta” si diceva un tempo. Oggi, per i seguaci di questa nuova Religione, l'Infallibilità ha cambiato indirizzo, non più la Cappella Sistina, ma la City e Wall Street.
Superato il timore suscitato dalla collera divina, facciamoci coraggio e chiediamoci cos'è il rating, a cosa serva e chi lo attribuisce.
Tutti sanno che individua il rischi dell'investimento in un soggetto (sia diretto con l'acquisto di una partecipazione azionaria, sia indiretto tramite una concessione di credito, eventualmente sotto forma di sottoscrizione di titoli obbligazionari).
Cosa serve, allora una valutazione di rating a un soggetto statutariamente di sola proprietà pubblica come SMAT S.P.A.?
Non certo per valutare la vendita di azioni a privati (vietata dell'attuale statuto).
Per quel che riguardata il credito: come può essere diventato rischioso in presenza di un immutato, o addirittura migliorato, rapporto tra fatturato e utili, tra capitale proprio e indebitamento? Come se nulla contassero le riserve imponenti, una produzione in regime di monopolio relativa ad un bene dal consumo anelastico (non soggetto a cambiamenti per effetto dall'andamento economico generale) e, cosa più' importante con un sistema tariffario basato sul principio del pagamento di tutti i costi (investimenti e oneri finanziari compresi) con la tariffa.
Le agenzie di rating, sono istituzioni private, di proprietà di privati con clienti privati.
Ogni idea di terzietà nei rapporti tra interesse pubblico e privato non può e non deve essere loro riconosciuta. Al massimo si può riconosce loro una terzietà nella comparazione di interessi privati.
Siamo invece noi cittadini ad avere il diritto e anche il dovere, di denunciare la passata scellerata politica di distribuire utili e parallelamente finanziare gli investimenti con l'indebitamento, financo sul mercato obbligazionario internazionale.
Vogliamo solo ricordare che numerosi Comuni, fra cui Napoli e Torino, hanno votato nei loro Consigli Comunali mozioni e delibere con cui si chiese con convinzione il ritorno della Cassa Depositi e Prestiti alla propria vocazione originaria fermando la deriva privatistica verso il pericoloso ruolo di banca d'affari. Non dimentichiamo che si tratta dei risparmi, costituzionalmente garantiti, dei Cittadini.
Hans Tietmeyer, vent'anni or sono come presidente in carica della Bundesbank, affermò con protervia: “i Governi finalmente abdicano alla sovranità”, democratica aggiungiamo noi, “per sottoporsi al suffragio quotidiano dei mercati”.
Dobbiamo ricordare tale affermazione, di un'arroganza da oscurare quella del Re Sole, per comprendere la natura ideologica e politica dell'operazione di abbassamento del rating di SMAT.
Ideologica: per diffondere una falsa rappresentazione della realtà; politica: per costringere gli eletti del popolo a sottomettere il loro agire e le loro coscienze al volere del neo feudalesimo finanziario.
A giorni i nostri Sindaci, nel prendere posizione sull'avvio del processo di ripubblicizzazione di SMAT, saranno soggetti a due sistemi regole, fra loro incompatibili. Da una parte il rispetto del mandato popolare cui li obbliga il loro giuramento di fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, dall'altra la sottomissione alle nuove regole imposte dall'oligarchia finanziaria.
Delle loro scelte risponderanno agli elettori e alla loro coscienza.
A quanti, in buona fede, crederanno opportuno sottomettersi, per un malinteso senso di prudenza al diktat delle agenzie di rating, crediamo sia opportuno ricordare le parole che il grande Cancelliere Helmut Schmidt rivolse a Tietmeyer già nel 1996, dalle colonne di Zeit: “l'effetto dei vostri argomenti rafforzerà l'ipocondriaca paura tedesca di ogni innovazione, i vostri propositi desiderano essere positivi : i risultati sono negativi”.
Torino, 25 giugno 2018