I biglietti vincenti della Lotteria per l'acqua
Ecco i numeri dei biglietti vincenti!
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
Tel. 388 8597492
Numerosi sindaci (due sole donne) della Zona Omogenea 8 della Città metropolitana di Torino hanno partecipato all’ incontro sull'acquedotto della Valle Orco che si è tenuto il 15 marzo a Rivarolo. Era presente SMAT ed era stato invitato anche il Comitato acqua pubblica Torino.
Il Direttore generale di Smat ha presentato alcune cartoline illustrate sotto forma di slides del progetto, mettendo in evidenza come la realizzazione di quest'opera porterà un migliaio di posti di lavoro (sic!)
Gli occhi dei sindaci si sono illuminati e non hanno badato ad altro: Poco importa che:
- nessuno degli attuali prelievi, da pozzo o da sorgente che sia, verrà dismesso, quindi il nuovo prelievo di acqua si va ad aggiungere a quelli attuali;
- la rete idrica dei Comuni della Valle Orco perda il 35% e quindi che più di un terzo dell'acqua captata e potabilizzata a Locana in un impianto di potabilizzazione super innovativo e super costoso non arrivi agli utenti finali;
- questo potabilizzatore, grande come 3 campi da calcio su suolo vergine, non usi la clorazione se poi però il cloro viene immesso nei vetusti serbatoi delle reti idriche comunali;
- il dimensionamento dell’impianto è basato su dati del 2006. Ma dal 2008 i consumi d’acqua sono diminuiti, tant’è che SMAT ha voluto recuperare i mancati ricavi facendoci pagare oltre 46.000.000 di euro in più
- l’acqua complessivamente immessa in rete, tra vecchie e nuove fonti, supera il fabbisogno stimato e non si capisce che fine faccia.
Smat deve aver risparmiato molto tempo e molti soldi nella progettazione: nessun dato tecnico e ambientale è stato prodotto a dimostrazione dell'utilità dell'opera, forse perché -come s’è visto a Rivarolo - ai Sindaci poco importa: “l'importante è che si facciano i cantieri” ha detto chiaramente il Sindaco di Locana!
Rattrista constatare che la logica dei nostri amministratori sia ancora quella dei passati decenni, quando i temi dell'ambiente e della tutela delle risorse strategiche non erano dirompenti come oggi.
Peccato che l'equazione cantieri = nuovi posti di lavoro non sia più (se mai lo è stata) un'equazione lineare. Basterebbe andare a vedere se e quanti nuovi posti di lavoro per la manodopera locale abbiano generato i cantieri dell'acquedotto della Valle di Susa.
Ma ancor più utile sarebbe ricordare che anche la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche esistenti per ridurre le perdite - anche solo del 10% - richiede notevoli investimenti e soprattutto produce occupazione locale. Sarebbe davvero una grande opera ma purtroppo silenziosa, di basso impatto mediatico, e non funzionale ai grandi appalti multimilionari dove ce n’è per tutti, tranne che per gli abitanti della valle.
Non ci stancheremo di ricordare ai nostri amministratori locali che un massiccio piano di sostituzione delle vecchie tubature comunali è la prima grande opera da mettere subito in atto se veramente la preoccupazione è quella di preservare l'acqua per la prossima generazione.
Torino, 21 Marzo 2018
Scarica questo volantino in formato pdf [242KB] o clicca sull'immagine
Le Olimpiadi del 2006 avranno reso famosa Torino in tutto il mondo e convogliato più turisti in città, ma le hanno anche fatto vincere la medaglia d’oro della città più indebitata d’Italia.
Nel 1996 il Comune aveva un avanzo finanziario di 98 miliardi di lire. Poi ebbe inizio una forte politica di indebitamento e di avvio di cospicue opere pubbliche, che incrementarono progressivamente la situazione debitoria della città, con un debito che giunse a 1,6 miliardi di euro nel 2003, quando era già salita la “febbre olimpica”, a 2 miliardi nel 2005, a 2,8 miliardi nel 2006 e a 3,1 miliardi nel 2009. I dati ufficiali relativi all’intera operazione Torino 2006 evidenziano una spesa complessiva pari a 3.435 milioni di euro. Ad oggi la situazione debitoria della città, come mostrano le cifre dovuta in gran parte all'evento olimpico, è stimata in 5 miliardi con le partecipate.
Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
Tel. 388 8597492
La legge nazionale ed europea stabilisce che la tariffa dell’acqua deve coprire tutti i costi del Servizio Idrico Integrato. A Torino e provincia il costo dell’acqua è un peso eccessivo per i bilanci familiari. Gli utenti sono costretti a finanziare anche le grandi opere idriche o le misure di solidarietà verso i meno abbienti: a questo scopo servono le tasse che paghiamo allo Stato. Una legge nazionale che metta ordine e giustizia in questo settore dovrebbe essere una priorità del prossimo Parlamento.
Per ora gli utenti di SMAT pagano tutti i costi del servizio idrico, e si fanno carico anche di una quota di solidarietà a favore delle famiglie a basso reddito per circa € 970.000 l’anno.
Ma vi sono ben altri costi, dichiarati o taciuti,
che rendono troppo cara la nostra bolletta dell’acqua - Paghiamo più del dovuto.
L’ha verificato anche il Giudice di Pace di Torino che ha condannato SMAT
a rimborsare € 46,6 milioni agli utenti
Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino, in questi anni d’impegno per la trasformazione di SMAT in azienda di diritto pubblico, che operi al servizio ai cittadini e non a scopo di lucro, è in grado di fare alcuni significativi esempi:
Alle segnalazioni scritte e ripetute a voce in audizione al Comune di Torino, nessuno ha ancora dato una riposta. A Torino e provincia l’acqua continua a costare cara perché la gestione del servizio idrico integrato è opaca e impostata a fini di lucro.
In nostri Comuni sono proprietari di SMAT: che cosa aspettano a tutelare noi cittadini utenti?
Entro il mese di marzo sarà definita la tariffa dell’acqua per l’anno 2018:
chiediamo che sia una tariffa giusta equa e trasparente
Torino, Marzo 2018
Guarda questo album su facebook o su Google Foto
Iniziativa del Comitato provinciale Acqua Bene Comune Torino per la
Carovana "per il diritto all'acqua, per il diritto al futuro"