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Replica alla lettera dell’ing. Romano, ad SMAT, pubblicata sull’Eco del Chisone- 3 giugno 2015
L’acqua non è una merce
Se c’è un manager pubblico che possa vantare risultati molto positivi nella gestione di un’Azienda idrica come la SMAT, questi è proprio l’Amministratore delegato di SMAT ing, Paolo Romano che li ha ottenuti sia quando l’Acquedotto Municipale e il Consorzio Po Sangone, erano ancora enti di diritto pubblico, sia quando sono stati unificati in SMAT SPA di diritto privato.
Il che vuol dire che per una buona gestione è indifferente se la proprietà è privata o pubblica (nel nostro caso i Comuni soci di SMAT) purchè nomini dirigenti capaci e competenti.
Ma per il Movimento dell’Acqua, questo non basta. La proprietà pubblica e la buona gestione sono condizioni irrinunciabili, ma l’obiettivo finale è un altro: gestire l’acqua come bene comune e non come merce a fini di lucro (quei profitti di cui tanto si vanta l’ing Romano e dei quali è famelico il maggiore azionista di SMAT SPA, il Comune di Torino che, con il 64% del capitale, si mangia il grosso della torta lasciando le briciole ai restanti 315 Comuni soci!).
Qui risiede il profondo dissenso che ci oppone all’ing. Romano al quale insistiamo nel ricordare che il popolo italiano ha stabilito con il Referendum del 2011 che l’acqua non è una merce ma un bene comune che va gestito senza scopo di lucro.
Lo conferma del resto la legislazione europea e la normativa italiana: gli utenti sono chiamati a pagare in bolletta tutti i costi di gestione del Sistema Idrico Integrato, NON i profitti.
Per questo il Movimento dell’Acqua, di cui il Comitato Acqua Pubblica Torino fa parte, chiede la trasformazione della società per azioni SMAT in Azienda speciale di diritto pubblico perché questa non ha scopo di lucro, a differenza di una società per azioni di diritto privato che ha invece la sua ragion d’essere proprio nell’estrarre il lucro ovvero profitto dalle sue attività. Tant’è vero che a fini di lucro SMAT SPA arriva a farci pagare due volte la stessa acqua, vedi Conguaglio ante 2012 che le frutta altri 46 milioni di euro in aggiunta ai 69 milioni di utili accumulati nello stesso periodo ma che SMAT non ha utilizzato perché li ha distribuiti come dividendi ai soci, tra i quali il Comune di Torino fa sempre la parte del leone.
Con la trasformazione di SMAT SPA in Azienda speciale di diritto pubblico i nostri Comuni possono sottrarsi all’”imperialismo” di Torino riprendendo nelle proprie mani il potere di governo della nostra acqua come bene comune e non come merce, per gestire il Servizio Idrico integrato con efficienza, trasparenza e senza scopo di lucro.
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Torino, 6 giugno 2015
Leggi la lettera dell'A.D. SMAT S.pA Paolo Romano, pubblicata sull'Eco del Chisone il 3 giugno 2015
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