Logo campagnaIl Comitato Referendario Torinese 2Sì per l'Acqua Bene Comune,

riunito il 30 marzo 2011, presa visione dell'intervista del Sindaco a La Stampa del 27 corr, ha deciso di  inviare al Sindaco stesso e ai mezzi di informazione, la seguente replica:

 

Signor Sindaco,

sentiamo il dovere di replicare alla Sua intervista apparsa su “La Stampa “ -  del 27 marzo, per il numero e la gravità delle inesattezze che contiene:

La norma che si vuole abrogare con il Referendum OBBLIGA tutti i Comuni e gli Enti Locali a privatizzare. La sua abrogazione restituirà ai comuni il DIRITTO di decidere democraticamente.

Ci dispiace che Ella, con l'incarico che ricopre, non ne colga le fondamentali conseguenze per la difesa dell'autonomia comunale, com’è stabilita dalla Costituzione.

La distinzione tra bene pubblico e la sua gestione è, nei fatti, un artificio concettuale introdotto per mercificare quelli che i liberali classici definivano “monopoli naturali”.

Vogliamo ricordarLe che l'opera più importante per l'efficienza del ciclo idrico nella nostra città è stata il collettore e gli impianti per la depurazione, che ci mette ancora oggi all'avanguardia, ed è stata costruita ben prima che si parlasse di SpA per la gestione delle acque.

E' la legge che vogliamo abrogare che ci costringerebbe a dare addio alla Smat quale è oggi: con l'obbligo della cessione della maggioranza azionaria a privati o con la messa a gara del servizio, per ritrovarci magari sul groppone una multinazionale d'oltralpe per i prossimi decenni.

Noi siamo i primi a criticare i gravi limiti della gestione tramite SpA anche se totalmente di proprietà pubblica, ne ricordiamo solo: lo spreco per gli emolumenti faraonici degli amministratori, (nettamente superiori a quelli del Presidente degli Stati Uniti nel caso di IREN) e, ancor più grave, i 576 milioni di tasse che, come abbiamo già documentato, ha comportato la trasformazione delle aziende municipali in SpA.

Malgrado questo è grave che Ella non colga la distinzione tra una SpA di proprietà totalmente pubblica e una che persegue puri interessi privati di lucro. Distinzione estremamente rilevante per il diritto dell'Unione Europea

Ci permetta, Signor Sindaco, di chiudere con un’osservazione di stile: non è certo una sua scelta il titolo vagamente truce “Il sindaco alla guerra dell'acqua”; ma ci ricorda che in un'altra occasione Ella accostò il termine “nemico” ad avversari politici (vedere “La Stampa” 1-5-2009). Il nostro comunicato sulla modifica statutaria della nostra Città (relativa all'acqua pubblica) utilizzò una metafora meno bellicosa: “Siamo in maglia rosa, ma il Giro non è finito”.

Certo, sono solo parole, ma esprimono la nostra cultura: noi non abbiamo nemici, solo avversari.

Ci dispiace che Lei sia fra questi, speriamo non lo sia il nuovo Sindaco.

Cordiali saluti

 

Comitato Referendario Torinese 2 Sì per l'Acqua Bene Comune

presso ARCI – via Cernaia 14 – 10122 Torino
www.acquapubblicatorino.org - tel 388 859 7492


Torino, 30 marzo 2011

 

Scarica l'intervista del Sindaco a La Stampa del 27 corr

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