La tempesta finanziaria serve per rilanciare le privatizzazioni: non lo permetteremo
Dopo una tanto repentina quanto sospetta tempesta finanziaria contro il nostro Paese, poteri forti e mondo politico istituzionale ritrovano lo spirito di unità nazionale per riproporre le ricette di sempre, ovvero tagli draconiani della spesa pubblica e una nuova ondata di privatizzazioni.
Evidentemente scottati dal recente esito referendario che, per la prima volta dopo decenni, ha sanzionato le politiche liberiste e deciso la fuoriuscita dell’acqua dal mercato e dei profitti dall’acqua, i poteri forti ci riprovano tentando di far rientrare dalla finestra (europea) ciò che è stato accompagnato alla porta (italiana).
A tutte e tutti loro, diciamo con forza: non ci provate, non lo permetteremo.
L’unica uscita dalla crisi è quella che abbandona le ricette che l’hanno sin qui provocata ed alimentata.
Il risultato referendario che, dopo un mese di incomprensibile ritardo, domani mattina verrà ufficialmente promulgato dalla Corte di Cassazione comporta una sola politica: l’attuazione del voto con la ripubblicizzazione dell’acqua, la difesa dei beni comuni e la loro gestione partecipativa.
Perché il futuro ci appartiene, la democrazia ci attende.
Roma, 13 luglio 2011