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Comitato Referendario Torinese 2Sì per l'Acqua Bene Comune

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Comunicato Stampa

Organizzazione del Servizio Idrico Integrato : Interlocutorio l’incontro di oggi tra l’Assessore Regionale alle Risorse Idriche R. Ravello e il Comitato Referendario Piemontese 2 Sì per l’Acqua Bene Comune

 

L’incontro era stato sollecitato da tempo, in previsione dello scioglimento entro il 31 dicembre 2011 degli attuali Organismi di Gestione del Servizio Idrico Integrato. Nel frattempo la Regione ha predisposto il Disegno di Legge regionale n. 129 “Disposizioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani “ sul quale abbiamo espresso le nostre valutazioni e proposte.

 

In particolare abbiamo chiesto:

- l’introduzione nel testo di legge del principio, affermato dall’Art. 8 della Legge Galli n. 36/1994, secondo il quale la gestione del Servizio Idrico Integrato si esercita su un territorio corrispondente al bacino idrografico e non a una zona delimitata con criteri amministrativi

- la separazione della legislazione regionale sul Servizio Idrico Integrato da quella sui rifiuti

- l’introduzione nel testo di legge del principio della gestione partecipativa del Servizio Idrico Intergrato. A domanda dell’Assessore abbiamo citato non solo gli esempi più noti (Grenoble, Parigi,

Napoli) ma anche l’art. 10 – Governo partecipativo del servizio idrico integrato, della nostra proposta di legge di iniziativa popolare che prevede esplicitamente un ruolo delle Regioni: “… le regioni definiscono, attraverso normative di indirizzo, le forme e le modalità più idonee ad assicurare l’esercizio di questo diritto.”

 

Ci siamo poi soffermati più a lungo sull’art. 14 che, a nostro avviso, modificando l’art. 13 della Legge regionale n. 13/97, attribuisce alla Regione il potere di stabilire che una quota della tariffa (min. 5%) non è più il corrispettivo (tariffa) del servizio erogato, ma è un prelievo (tributo = tassa) – che solo lo Stato può imporre - destinato a generici capitoli di entrata/uscita del bilancio regionale a fini connessi alla tutela e alla produzione delle risorse idriche ecc.

L’Assessore, nel confermare che sarebbe la Regione a controllare l’impiego di queste risorse destinate alle Comunità Montane, si è riservato di verificare con l’Ufficio Legale della Regione il buon fondamento delle nostre obiezioni giuridico-fiscali.

 

L’Assessore non ha assunto nessun impegno in merito alle nostre richieste, dichiarando di rimettersi alla volontà del Consiglio Regionale.

 

E’ infatti questo il secondo passo che compiremo nei prossimi giorni presso i gruppi consiliari regionali e i membri delle Commissioni competenti in materia.

 

Per il Comitato Referendario 2Sì per l’Acqua Bene Comune

Stefano Breda – Giorgio Gardiol - Ilaria Mardocco – Mariangela Rosolen

 

Torino, 30 settembre 2011