Forum italiano dei movimenti per l’acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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Comunicato Stampa
L’AATO3 Torinese non obbedisce alla legge
Si profilano manovre gattopardesche contro l’esito referendario del 12 e 13 giugno 2011
L’AATO3 (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale che governa il Sistema Idrico Integrato torinese) non ha un cuor di leone :
* ha deliberato la tariffa media dell’acqua per il 2012 senza detrarre la quota del 7% di remunerazione del capitale investito, abrogata da oltre 26.000.000 di voti nel referendum del 12 e 13 giugno 2011.
* ammette che così facendo non applica l’esito referendario e ne attribuisce la responsabilità a generiche volontà superiori che non hanno ancora impartito istruzioni in merito! Come se la Corte Costituzionale non fosse la più alta autorità giuridica e non avesse peso la sua chiarissima sentenza n. 26/2011: l’esito referendario entra in vigore dal momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, quindi l’abrogazione immediata del balzello del 7% a carico degli utenti decorre dal 21 luglio 2011.
* ci assicura però che se la tariffa verrà ridotta, ci restituirà la differenza indebitamente riscossa a partire dal 2013. Bontà sua!
Serpeggia intanto tra le forze politiche locali e nazionali l’ipotesi di una beffa a 26 milioni di italiani . Nella logica gattopardesca “tutto cambia affinché nulla cambi” i nostri politicanti pensano di cambiare il nome del balzello del 7% : da “remunerazione del capitale investito” si chiamerebbe “quota destinata agli investimenti” e la tariffa resterebbe quindi la stessa di prima del Referendum
Denunciamo fin d’ora queste possibili manovre e chiediamo agli organi d’informazione di farle conoscere alla cittadinanza in modo completo e oggettivo perché si scrive acqua ma si legge democrazia.
In questa situazione opaca segnaliamo però un primo spiraglio di luce emerso dal voto dell’Assemblea dell’AATO3: la Comunità Montana Valle di Susa e Val Chisone e i sindaci rappresentanti delle aree Omogenee 12 Orbassano (Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco, Rivalta di Torino), e 10 Moncalieri (Cambiano, Candiolo, La Loggia, Moncalieri, Nichelino, Piobesi Torinese, Trofarello, Vinovo) non hanno votato a favore incrinando così la tradizionale unanimità delle votazioni dell’AATO3. E’ un segnale importante di una maturazione sui temi dell’acqua bene comune da gestire senza scopo di lucro: se per i rappresentanti della Valle di Susa è un concetto insito nelle loro lotte, per gli altri amministratori pubblici è un’acquisizione più recente, frutto anche dell’intenso lavoro svolto del nostro Comitato Acqua Pubblica Torino-Sud in quel territorio .
Ne riceve ulteriore impulso la Campagna di Obbedienza civile (www.acquapubblicatorino.org e www.obbedienzcivile.it che si sta sviluppando in tutta Italia, accompagnata sul nostro territorio, da iniziative rivolte per ora al Comune di Torino e ai maggiori Comuni dell’area torinese per l’applicazione dell’esito referendario:
fuori l’acqua dal mercato: trasformazione di SMAT in ente di diritto pubblico
fuori i profitti dall’acqua: abolizione della quota di “remunerazione del capitale” dalla bolletta dell’acqua che viene così diminuita del 16,32% nel 2012.
Torino, 14 febbraio 2012