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Con il Referendum non abbiamo scherzato
Il nostro voto va rispettato
Con l’Assemblea di oggi 26 ottobre 2012 dei Sindaci della Provincia di Torino sulla nuova Città Metropolitana inizia un percorso importante per il futuro delle nostre istituzioni.
Ci auguriamo che siano più democratiche del passato e quindi partecipative.
Seguiremo con attenzione l’iter impegnativo che vi accingete a percorrere ma per farlo chiediamo che esso avvenga in modo pubblico e trasparente: lo verificheremo sulle risposte che darete alla volontà popolare espressa nel Referendum del 12-13 giugno 2011.
Avendo promosso quel referendum, ci sentiamo i custodi di quel voto straordinario, che ha visto la partecipazione di oltre 26 milioni di italiani: la maggioranza assoluta del Paese ha detto chiaramente che l’acqua non è una merce, che non deve essere oggetto di profitto e di speculazione, che va quindi gestita fuori dalle logiche di mercato, da parte di Aziende di diritto pubblico.
A oltre un anno da quel voto nessun provvedimento attuativo è stato preso, a nessun livello, sia esso nazionale regionale o locale. Nella primavera di quest’anno abbiamo quindi ripreso la pratica di democrazia diretta che tanto consenso ha riscosso tra i cittadini, raccogliendo migliaia di firme a sostegno delle deliberazioni di iniziativa popolare, presentate a fine luglio al Comune e alla Provincia di Torino, affinché quelle assemblee elettive diano finalmente attuazione alla volontà degli elettori della provincia di Torino (1.034.562 di Sì pari al 95,34% al primo quesito, 1.042.204 di Sì pari al 95,79 al secondo quesito referendario).
La creazione della Città metropolitana e i nuovi statuti che la governeranno devono affermare esplicitamente quanto già stabilito
- dagli Statuti del Comune (artt. 2 e 80) e della Provincia di Torino (artt. 64, 67 e 71)
- dalla volontà popolare espressa dal Referendum del 12-13 giugno 2011:
- e come proposto dalle Deliberazioni di iniziativa popolare presentate al Comune e alla Provincia di Torino, v. www.acquapubblicatorino.org:
trasformare SMAT S.p.A società di diritto privato
in AZIENDA SPECIALE CONSORTILE
di diritto pubblico a gestione partecipativa,
perché si scrive acqua ma si legge democrazia
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