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Fusione IRIDE - ENIA
Le dissennate scelte liberiste del Comune di Torino al tempo della crisi
Il mondo intero si sta interrogando su come porre rimedio alla crisi economica, finanziaria e ambientale nella quale stiamo precipitando, ma a Palazzo civico si continua imperterriti a disfarsi dei beni comuni consegnandoli al mercato e alla speculazione.
Non è ancora chiusa la fallimentare vendita delle farmacie comunali, che si mette in cantiere la fusione di IRIDE (ex AEM Torino e AMGA di Genova) con ENIA (exmunicipalizzate di Reggio Emilia, Parma e Piacenza).
Fusione deliberata dalla Giunta pochi giorni fa, mentre al Consiglio comunale sarà richiesta al più presto una frettolosa ratifica. Nel frattempo però l´altro socio pubblico di Iride, cioè il Comune di Genova, ha deciso di modificare lo Statuto della costituenda Società in modo da garantire la proprietà pubblica di almeno il 51% delle azioni: un palliativo che non risolve alla radice il problema della privatizzazione anche se ne rinvia a tempi lunghi l’approvazione definitiva.
Il Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua è da sempre totalmente contrario alla fusione Iride/Enìa poiché rappresenta la più emblematica e pericolosa forma di privatizzazione e mercificazione dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali: la creazione di colossi sempre più slegati dagli originari territori di riferimento, fa venir meno il controllo da parte degli Enti Locali e l’auspicata partecipazione dei cittadini, cancellando in pratica la gestione per ambito ottimale del Servizio Idrico Integrato.
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