Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Tel. 388 8597492
Dopo il cambiamento dello Statuto della Città per iniziativa dei cittadini e dopo il voto di 383.000 torinesi per l’acqua pubblica al Referendum, ora il Consiglio Comunale è “costretto” ad approvare la delibera di iniziativa popolare per l’avvio della trasformazione di Smat, la nostra azienda dell’acqua, in azienda pubblica e partecipata, seguendo il modello parigino. Questo malgrado l’opposizione dei forti poteri finanziari di questa città.
È il risultato dell’impegno popolare. Il merito spetta a tutti quei cittadini che hanno espresso la volontà di partecipare e decidere, con le firme, con la partecipazione al referendum, con tutti gli strumenti di Democrazia che la Costituzione della nostra Repubblica ci mette a disposizione.
Per questo diciamo: un grande passo in avanti.
Un piccolo passo per il Consiglio Comunale.
La delibera di iniziativa popolare è stata emendata nelle sue motivazioni: i consiglieri non hanno avuto il coraggio civile di condividere il distacco critico della maggioranza dei torinesi nei confronti dell’ideologia del “tuttomercato”. I cittadini italiani hanno deciso la separazione tra acqua e mercato, perché l’acqua non è merce ma Bene Comune dell’Umanità.
La timidezza del Consiglio Comunale non è comunque servita a placare gli estremismi ideologici della componente ultra-liberista della stessa maggioranza comunale, che si è platealmente dissociata.
Altrettanto grave è che il Consiglio Comunale ostacoli la volontà popolare imponendo ancora, dopo sei mesi e numerose sedute di commissioni, ulteriori verifiche e valutazioni.
Noi non ci spaventiamo, da anni studiamo la questione e siamo pronti far valere le nostre ragioni, confrontandoci però sui dati concreti e non sulla pretesa superiorità, questa sì tutta ideologica, del mercato (“a prescindere”, come diceva Totò!).
Una cosa è certa: con l’aiuto della cittadinanza, che non è mai mancato nella lotta per l’acqua pubblica, chiederemo e imporremo che questa pretesa analisi, queste valutazioni, non si svolgano in stanze inaccessibili, ma siano assolutamente pubbliche e si basino su dati totalmente, e senza eccezioni, accessibili ai cittadini.
Ricordiamoci: l’opposto di “pubblico” non è “privato” ma “segreto”!
Perciò diciamo: a Torino siamo 383.000, non perdiamoci di vista!
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia
LEGGI LA VERSIONE ORIGINALE DELLA DELIBERA PROPOSTA DAL COMITATO E FIRMATA DAI CITTADINI TORINESI
LEGGI LA VERSIONE FINALE EMENDATA DAL CONSIGLIO COMUNALE
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