25 gennaio 2013 - ACQUA TARIFFA TRUFFA
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. Il mio voto va rispettato
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È ormai passato un anno e mezzo dal Referendum del 12-13 giugno 2011 quando 26 milioni di italiani/e hanno affermato che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale, da gestire in forma pubblica e partecipata senza logiche di profitto. È stato un voto contro la privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali.
Quel voto ha messo in campo il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale, capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria, sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia, i governi Berlusconi e Monti hanno risposto con attacchi diretti e indiretti al voto referendario, riproponendo, sotto nuove forme, le stesse norme abrogate.
Il COMUNE di TORINO ne ha approfittato
per vendere a basso prezzo le Aziende Municipali ed è rimasto del tutto inerte sulla SMAT, la nostra azienda dell’acqua, a differenza di altri Comuni italiani : Napoli, Belluno, Imperia, Reggio Emilia, Provincia di Cremona, che hanno attuato il Referendum trasformando le loro aziende idriche in Aziende Speciali di diritto pubblico escludendo così la loro privatizzazione.
A Torino si sono dovuti attivare migliaia di cittadini
firmando la Delibera di Iniziativa Popolare
che impedisce la privatizzazione di SMAT, la nostra azienda dell’acqua.
Sono già passati sei mesi dalla presentazione di quella Delibera ma il Consiglio Comunale di Torino non l’ha ancora approvata, come se non contasse nulla la volontà del 96% dei torinesi che al Referendum hanno votato Sì all’acqua pubblica.
che trasforma SMAT SpA in Azienda Speciale Consortile di Diritto Pubblico per impedirne la privatizzazione e rispettando così la volontà popolare espressa da 383.651 torinesi nel Referendum
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino
via Mantova 34 – Torino - www.acquapubblicatorino.org - Tel. 388 8597492
Dic12
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C’è qualcosa che i governi e i poteri forti finanziari fanno senz’altro fatica a digerire : il voto referendario attraverso il quale la maggioranza assoluta del popolo italiano ha deciso che l’acqua è un bene comune e il servizio idrico un servizio pubblico da gestire in maniera partecipativa e senza profitti di sorta.
Un referendum tutt’altro che dimenticato : prima con il governo Berlusconi, successivamente con l’attuale governo Monti, sono stati ben quattro i provvedimenti normativi approvati per contrastarne l’esito. Tutti bocciati dalle mobilitazioni del movimento per l’acqua e dalla sentenza n. 199/2012 della Corte Costituzionale del 20 luglio scorso.
Ma al popolo italiano che ha detto a gran voce di non credere più alla favola del “privato è bello” , occorre mettere in testa, costi quel che costi, che il privato è comunque obbligatorio e ineluttabile. Lo chiedono i mercati, lo esigono i capitali finanziari alla spasmodica ricerca di assets, come l’acqua e il servizio idrico, in cui il profitto sia garantito dalla condizione di monopolio naturale e da un consumo costante in quanto necessario alla vita stessa delle persone.
Ed è così che quello che è stato sbattuto fuori dalla porta per via politica, si cerca di far rientrare dalla finestra per via “tecnica”.
E’ di questi giorni la presentazione, da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) delle linee guida per la nuova normativa tariffaria del servizio idrico e l’impatto delle stesse sull’esito referendario sono devastanti. In estrema sintesi, la nuova proposta, contrariamente a quanto stabilito dalla vittoria del SI al secondo quesito referendario, reintroduce la “remunerazione del capitale investito” , ovvero i profitti per i gestori, sotto la nuova veste di “oneri finanziari sul capitale immobilizzato”, così come attraverso la trasformazione in voce di costo (quindi da coprire con la tariffa) del “rischio d’impresa”.
Non solo. La nuova norma tariffaria, una volta approvata, avrà efficacia retroattiva, ovvero andrà a coprire –illegittimamente- anche il periodo decorso dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 21 luglio 2011 dell’esito del voto referendario, durante il quale quasi tutti i gestori hanno continuato ad esigere in tariffa la remunerazione del capitale investito abrogata dall’esito referendario. Retroattività espressamente censurata dal Consiglio di Stato con varie sentenze (ultima, quella della sez. V n. 3920 del 30 giugno 2011).
Infine, nel nuovo metodo tariffario verranno riconosciuti ai gestori anche i costi sostenuti così come iscritti a bilancio della società anche se più alti dei costi programmati : una sorta di sanatoria di tutte le illegittimità, inadempienze e irregolarità attualmente registrate in moltissime gestioni.
Un vero attacco al voto referendario che fa il paio con i tentativi di ulteriore privatizzazione del servizio idrico, in atto nel centro-nord del paese attraverso le fusioni tra multi utilities quotate in Borsa. Un attacco a cui il movimento per l’acqua risponderà con l’approfondimento della campagna di obbedienza civile, ovvero l’autoriduzione delle bollette illegittime, e con una prima manifestazione nazionale sabato 15 dicembre a Reggio Emilia per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.
Perché indietro non si torna e sarebbe bene che chi si candida a governare il Paese tenga ben presente il fatto che, ancora una volta “si scrive acqua e si legge democrazia”.
Marco Bersani (Attac Italia - Forum italiano dei movimenti per l’acqua)
Guarda le Foto del presidio durante l'assemblea
Signor Sindaco,
Nelle recenti assemblee dei Comuni soci SMAT, solo pochi Sindaci hanno
scelto di obbedire alla legge e rispettare la volontà popolare chiedendo
che SMAT restituisca ai cittadini utenti € 17.000.000 incassati
illegalmente nell’anno 2011 a partire dal 21 luglio 2011 data di entrata in
vigore dell’esito del 2° referendum che ha abrogato i profitti sull’acqua.
Da allora ATO3 e SMAT non hanno mosso un dito ed è contro questa inerzia che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha lanciato l’ Obbedienza Civile invitando i cittadini-utenti ad attuare essi stessi il referendum pagando la bolletta dell’acqua ridotta della quota del 15,35% per il 2011 e del 16,32% per il 2012 corrispondente al profitto sull’acqua abrogato con il secondo referendum.
La SMAT ora li minaccia di sospendere l’erogazione dell’acqua come se fossero utenti morosi. Si tratta invece di cittadini consapevoli dei loro diritti che ATO3 e SMAT non rispettano.
Così come il rappresentante del Comune di Torino non rispetta il mandato del Consiglio Comunale di Torino che “impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso l’ATO3 e la SMAT per eliminare la voce “remunerazione del capitale investito in attuazione dell’esito del referendum del 12 e 13 giugno 2011” (v. Mozione n. 66 del 9 luglio 2012)
Conti alla mano, dal 21 luglio al 31 dicembre 2011 SMAT ha incassato indebitamente circa 17.000.000 di euro a titolo di remunerazione del capitale investito a cui non aveva più diritto perché abrogata dal referendum. Questa cifra va restituita agli utenti per rispettare la legge in vigore.
Non tragga in inganno l’affermazione di SMAT di aver comunque accantonato 6 milioni di euro a questo scopo. Mancano altri 11 milioni …e cioè proprio la cifra che nell’Assemblea di oggi SMAT propone di ripartire tra i Comuni invece di restituirla ai cittadini utenti.
Signor Sindaco,
votare contro la proposta ATO3 e SMAT significa abolire una tassa “mascherata” imposta illegalmente ai cittadini.
Si opponga a questa truffa dei conti e della democrazia. Rispetti la volontà espressa da 26 milioni di italiani il 12 e 13 giugno 2011.
Il suo voto ripristini la legalità, restituisca ai cittadini utenti la quota di profitto sull’acqua indebitamente riscossa da SMAT e la fiducia nel Consiglio comunale che Lei rappresenta.
Dic 2012
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Leggi l'articolo "Acqua gestita da un ente pubblico. Voto storico al Comune di Reggio Emilia" sul sito del Fatto Quotidiano
Leggi il Comunicato Stampa del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia |
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Leggi tutto nel sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Assessori: DEALESSANDRI, LAVOLTA, Altri Consiglieri: CERVETTI, ONOFRI, VENTURA, Dirigenti: BAYMA, DELLI COLLI, MORA,
La seduta è pubblica, quindi aperta alla partecipazione di cittadini/e torinesi che vogliono occuparsi del bene comune ACQUA.
E' un momento di democrazia partecipativa. Non mancate.
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Martedì 1/5 |
piazza SAN CARLO | 9 - 13 | Andrea - Federica - Nicla - Riccardo - (Simona se non impegnata a nichelino) Mariangela - Umberto |