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ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Educazione popolare rivolta all’azione

 

È pubblico e ufficiale da inizio anno il Progetto di trasformazione del Maria Adelaide in struttura sanitaria moderna ed efficiente, conforme alle leggi e regolamenti nazionali ed europei, elaborato da medici, infermieri, tecnici sanitari, abitanti e studenti che vivono, studiano e lavorano nei quartieri Aurora Rossini Vanchiglietta di Torino, scaricabile qui: http://bit.ly/3ltQYdW.

Infatti è già stato consegnato personalmente nelle mani dell’Assessore regionale alla Sanità, è stato illustrato in sedute pubbliche ai consiglieri regionali e comunali membri delle rispettive Commissioni Sanità, si sono espressi favorevolmente su di esso il Presidente dell’Ordine dei Medici, la segreteria regionale dell’ANAAO, il sindacato infermieri Nursind, il Coordinamento dei medici di famiglia “Now or Never”, il Direttori generali dell’ASL Città di Torino e dell’AUO Città della Salute, la Circoscrizione 7.

Il presidente di quest’ultima, con un improvviso voltafaccia - in pieno Ferragosto - rinnegando ogni precedente impegno, e in spregio alle migliaia di cittadini/e che hanno sostenuto con le loro firme il Progetto per “Il Maria Adelaide che Vogliamo” - propone ora di spartire i 13.000 mq del complesso del Maria Adelaide in residenza studentesca e struttura sanitaria, da finanziare con i fondi del PNRR, destinati anche ai privati.

Il Partito Democratico (?) ha addirittura iniziato una raccolta firme a sostegno di questa soluzione, gradita alla Lega, ma opposta a quella sostenuta da molti altri cittadini con il Progetto per “Il Maria Adelaide che vogliamo”.
PD e Lega si stanno infatti buttando sulle ingenti risorse che l’Unione Europea mette a disposizione del nostro paese con il PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per privatizzare la sanità. È il rischio che corre il Maria Adelaide.

Quello che la Regione aveva considerato per anni un edificio cadente e troppo costoso da ristrutturare, è stato poi giudicato recuperabile con 4 milioni di euro dalla perizia asseverata presso il Tribunale di Ivrea e messo in vendita, senza esito, per 8 milioni di euro. Le Universiadi del 2025 hanno offerto all’Università di Torino l’occasione di mettere le mani sui 13.000 mq. del Maria Adelaide, da trasformare in residenza per 400 studenti fuori sede, dotata anche di un ambulatorio di 482 mq da aprire al quartiere. Il costo complessivo è di 31.790.000,00 euro. Una cifra spropositata, comprendente 8.000.000 di euro per l’assurda compravendita di quel bene pubblico da parte di enti pubblici (Università e Regione). Un business inammissibile tra enti pubblici, i cui beni non devono essere oggetto di mercato, ma utilizzati a seconda delle necessità collettive sotto forma di comodato gratuito.

Forse anche per questo il governo non intende stanziare gli 80 milioni di euro per le 4 operazioni immobiliari legate alle Universiadi 2025 che a Torino comprendono, oltre al Maria Adelaide: Lingotto, Scuola Salvo d’Acquisto e Prato Parella. E sembra essere questa la ragione per cui i Rettori non hanno ancora accettato di far parte del Comitato Organizzatore delle Universiadi.


La sanità pubblica non diventi terra di conquista per chi specula sui Beni Comuni
NO inciuci e mediazioni sul Maria Adelaide

 

I rigorosi criteri, controlli e scadenze della UE, potranno forse impedire che il PNRR diventi l’ennesima pacchia all’Italiana.

Il PNRR è però una strada spalancata alla privatizzazione dei Beni Comuni, sulla pelle degli studenti e di chi vive e lavora nella Circoscrizione 7 di Torino, priva di servizi sanitari pubblici adeguati, vedi:

• la Missione 4 – punto 1.7: stanzia 960 milioni di euro destinati ad Alloggi per gli studenti, tramite
- co-finanziamenti superiori al 50% a soggetti privati
- copertura dei costi di gestione dei primi tre anni e
- riduzione della tasse al livello delle case popolari.

In tale contesto la foglia di fico pubblica è Edisu – Ente per il Diritto allo Studio Universitario, che invece di produrre residenze pubbliche per studenti universitari fuori sede, si trasforma in procacciatore d’affari per le multinazionali del settore che hanno già messo piede a Torino, da ultimo a Ponte Mosca.

• la Missione 6 – Salute, al punto M6C1 stanzia 7 miliardi di euro per Case, Ospedali di comunità e assistenza domiciliare, di cui oltre 30 milioni per la sola città di Torino, per i quali “è consentito l’intervento di privati operatori nella logica del partenariato pubblico-privato” .

I tempi sono stretti: gli enti pubblici e privati coinvolti devono stipulare entro il 2022 il Contratto Istituzionale di Sviluppo con dettaglio di tutti i siti individuati per gli investimenti nonché l’elenco degli adempimenti e scadenze a garanzia della realizzazione degli impegni assunti e della loro realizzazione, a cui sarà subordinata l’erogazione dei fondi PNRR.

L’Assessore regionale alla Sanità aveva già anticipato alla delegazione dell’ Assemblea Riapriamo il Maria Adelaide una prima verifica a fine agosto/primi di settembre. IL PD si inserisce ORA a gamba tesa: rinnega gli impegni assunti ancora di recente e pretende di rappresentare anche un movimento che non si riconosce affatto nelle sue proposte, perché

* sono incompatibili con l’obiettivo di restituire il Maria Adelaide alle funzioni sanitarie e sociali necessarie ai 90 000 abitanti e lavoratori di Aurora Rossini Vanchiglietta ,

* favoriscono il lucro e la speculazione privata sull’edilizia abitativa universitaria e sulla sanità pubblica e accessibile a tutt*.

Invitiamo pertanto a respingere la mediazione al ribasso offerta dal PD alla Lega sul futuro del Maria Adelaide e a sostenere invece il Progetto della sua trasformazione in struttura sanitaria moderna ed efficiente, nato dalla volontà e con il contributo qualificato di medici, infermieri, tecnici sanitari, abitanti e studenti che vivono, studiano e lavorano nei quartieri Aurora Rossini Vanchiglietta di Torino, scaricabile qui: http://bit.ly/3ltQYdW.

Torino, agosto 2021

 

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