Forum italiano dei movimenti per l'acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino
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L’opposizione del PD alla trasformazione di SMAT in Azienda di diritto pubblico
danneggia l’azienda
favorisce le banche
mantiene aperta la porta alla privatizzazione della nostra acqua
Nei prossimi giorni i Consigli di Circoscrizione cittadini dovranno esprimere il loro parere sulla proposta di Deliberazione di iniziativa consiliare “Trasformazione di SMAT SPA in Azienda di diritto pubblico”.
Come in passato, il PD si oppone alla trasformazione con argomenti che non sono fondati.
* Aveva sostenuto per anni che l’Unione Europea imponeva la privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali come Smat: falso! Le Direttive europee attribuiscono ai Comuni il potere di decidere le forme di gestione del Servizio Idrico Integrato.
* Ha poi sostenuto che la trasformazione non era possibile perché non prevista esplicitamente dalle leggi italiane: falso! Lo smentisce addirittura la Corte dei Conti con la sentenza n. 2 del gennaio 2014 sollecitata proprio dal Comune di Torino.
Adesso il PD sostiene che la trasformazione di SMAT SPA in Azienda di diritto pubblico
· indebolisce o pregiudica il buon andamento dell’azienda: falso! Un’azienda idrica, che eroga un bene indispensabile come l’acqua a una tariffa che per legge deve “coprire tutti i costi” (full cost recovery), non può andar male, a meno che non venga gestita da dirigenti incapaci o ladri
· La trasformazione danneggia economicamente l’azienda: falso! L’Azienda Speciale è economicamente più conveniente della S.p.A. di diritto privato perché gli utili rimangono in azienda per gli investimenti. Lo dimostrano questi dati:
dal 2007 al 2015
SMAT ha realizzato utili per 233 milioni di euro
ma li ha distribuiti ai Comuni Soci e
si è dovuta indebitare con le banche per 235 milioni di euro
per finanziare gli investimenti
· Il PD ha sempre voluto garantire ai privati la possibilità di appropriarsi di SMAT. Perciò nello Statuto SMAT ha voluto ridurre al 10% il quorum dei Comuni Soci contrari alla privatizzazione.
A 6 anni dal Referendum del giugno 2011 che ha sancito la proprietà e gestione pubblica
senza scopo di lucro del Servizio Idrico Integrato
il Comune di Torino si accinge a rispettare finalmente la volontà popolare.
Chiediamo a tutti/e i/le consiglieri/e della Circoscrizione
di affermare con il loro voto che l’Acqua è un Bene Comune e non una merce.
Si veda in proposito la lezione del prof. Sergio Foà, professore ordinario di diritto amministrativo dell’Università di Torino oppure sul sito www.acquapubblicatorino.org