Lunedì 21 febbraio si terrà il Consiglio regionale aperto sul tema della crisi climatica ed ecologica, ottenuto da XR Torino a seguito dello sciopero della fame dell'attivista Ruggero, in collaborazione con FFF Torino e altre realtà ambientaliste, e non solo, del Piemonte.
Anche il Comitato Acqua Pubblica Torino aderisce all'iniziativa, riconoscendo l'urgenza di intervenire sulla gestione dell'acqua per rispondere all'emergenza climatica che, come dimostra l'attuale periodo di siccità, si traduce anche in crisi idrica.
Evidentemente il legame tra cambiamenti climatici e siccità è chiaro a tanti, ma non alla Presidenza del Consiglio regionale che esclude il Comitato dall'audizione perché opererebbe solo a livello locale ma soprattutto perché il tema acqua sarebbe estraneo all’ordine del giorno.
Come se lo spreco idrico del 50% dell’acqua prelevata dalle fonti del nostro territorio, il prosciugamento delle sorgenti, la desertificazione dei pascoli e dei boschi, non provochino alterazioni del ciclo idrico con conseguenze climatiche devastanti anche a livello locale. Non riusciamo a credere che questa situazione non sia recepita dalle strutture regionali e non vogliamo pensare che si tenda ad ignorarla per convenienze altre da quelle climalteranti.
È preoccupante che non si percepisca come il legame tra acqua e clima sia imprescindibile per garantire il futuro del territorio e di chi lo abita.
Ci auguriamo che la Regione torni sulla sua decisione e ci dia voce per chiedere gli interventi urgenti per:
- favorire la ripubblicizzazione delle gestioni dei servizi idrici integrati presenti in Piemonte, unico modo per garantire il diritto universale di accesso all'acqua potabile di qualità;
- promuovere e sostenere programmi di sostituzione a tappeto delle tubature degli acquedotti, oramai vetuste e soggette a rotture che determinano sprechi inaccettabili, piuttosto che inseguire soluzioni high tech per la ricerca delle perdite di rete (soluzione più economica ma molto meno efficace);
- applicare finalmente la normativa regionale sulla misurazione dei prelievi idrici dall'ambiente;
- tutelare le poche risorse idriche rimaste non inquinate vincolando in maniera più stringente le aree di ricarica della falda e recuperando il ritardo accumulato nell'applicazione della normativa regionale sulle aree di salvaguardia dei punti di prelievo degli acquedotti;
- mantenere in mano pubblica la gestione dei bacini di ritenzione idrica montani, quali riserve strategiche in caso di necessità;
- recuperare le capacità di invaso esistenti ma interrate, piuttosto di promuovere la realizzazione di nuove dighe altamente impattanti sugli ecosistemi montani.
Anche per sostenere queste ragioni, invitiamo a partecipare al presidio indetto da XR Torino sotto Palazzo Lascaris lunedì 21 a partire dalle 9.30.
Torino, 18 Febbraio 2022