Il convegno di Grinzane: Quando l'acqua pubblica è una manipolazione politica!?!
IL CONVEGNO DI GRINZANE
Venerdì 22 novembre scorso, si è tenuto al castello di Grinzane Cavour il convegno “Oltre la crisi: attori e infrastrutture per lo sviluppo”, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Relatori del calibro di Vito Gamberale di F2I, Giovanni Gorno Tempini di Cassa depositi e Prestiti (CdP), Antonio Rigon di Sinloc (Società di Iniziative e sviluppo Locale che raggruppa le fondazioni bancarie) e Victor Massiah di UBI, hanno fatto sì che convenissero un gran numero di amministratori locali.
Il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune, presente con un suo rappresentante, coglie positivamente l'apertura dimostrata dalla Fondazione nell'accogliere la propria richiesta di partecipazione.
Sottolinea con grande preoccupazione il basso profilo da “piazzisti venditori” tenuto dai relatori intervenuti: ognuno di loro ha decantato l'importanza del parternariato pubblico-privato nella erogazione dei servizi pubblici locali evidenziando che il proprio apporto di capitali sarebbe sicuramente il migliore economicamente ed il più corretto politicamente.
Ovviamente nessuno ha mancato di sottolineare, com'è ovvio, che ai soci privati vada garantita la “giusta remunerazione del capitale investito”. In ciò anticipati dalle premesse del presidente Falco che ha ricordato come anche le Fondazioni siano “soggetti privati” come sancito da due sentenze della Corte Costituzionale del 2003. Sempre Falco aveva invitato i relatori ad essere poco prolissi ed a puntare su proposte pratiche da presentare agli amministratori locali.
Rigon sul piano pratico ha ricordato come Sinloc punti al finanziamento di progetti di parternariato strettamente collegato al territorio come già avviene in ARDEA con il gestore locale di energia EGEA.
Nell'ambito idrico ha ricordato le proposte fatte nel 2009 e “purtroppo” rimaste senza esito, delineando così un chiaro orientamento per la multiutility locale, guidata dal gruppo Albese, un passo fondamentale per la privatizzazione del servizio idrico di tutta la provincia di Cuneo.
L'amministratore delegato di CdP ha definito la Cassa “un ibrido sempre più presente sul mercato” anche grazie all'apporto del 20% di capitale privato, pur mantenendo un orientamento pubblico nonostante questa componente sia fornita dai tanti privati che danno fiducia al risparmio postale. Non ha precisato se questi ultimi siano resi edotti sull'uso che Poste Italiane fa dei loro soldi tramite il collocatore CdP.
Le affermazioni più colorite sono venute però dall'amministratore delegato di F2I che venendo a parlare degli investimenti nell'ambito idrico ha perorato le aggregazioni di territori più ampi che però mantengano una certa territorialità espressa ad esempio da una acquisizione della torinese SMAT nel gruppo IREN per tutto il Piemonte.
In questo contesto ha definito “una manipolazione politica” l'espressione “acqua pubblica” utilizzata dai referendari nel 2011, perchè “solo l'acqua piovana non costa nulla, tutto il resto del ciclo ha costi tali da esigere gestori capaci di fare investimenti”, come lo sono i privati.
Ci auguriamo che il Questore e gli alti rappresentanti delle Forze dell'Ordine presenti abbiano colto il chiaro vilipendio all'istituto referendario, al Presidente della Repubblica che ne ha recepito l'esito ed alla Corte Costituzionale che con le due sentenze di ammissione nel 2011 e quella di richiamo al rispetto nel 2012, ne ha garantito la validità.
Ci auguriamo però preminentemente che gli amministratori locali presenti, in special modo i componenti della Conferenza dell'Ambito Idrico n. 4 del Cuneese ( Sibille, Rossetto, Borgna, Marello, Valsania, Viglione, Banchio ....) abbiano colto “la disponibilità” ed il modo con il quale questi soggetti investitori privati garantiranno la loro libera scelta politica sulle gestioni che andranno a determinarsi entro il 2017 in provincia di Cuneo!
Comitato Cuneese Acqua Bene Comune
Recapiti: c/o Legambiente, via Carlo Emanuele III 34, 12100 Cuneo;
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