Il Comune di Rondissone deve decidere se proseguire la gestione pubblica del proprio acquedotto comunale o approvare il passaggio della sua gestione a SMAT S.p.A.
Documenti:
Leggi l'opuscolo "Correggiamo il Sindaco!" distribuito ai cittadini di Rondissone domenica 8 marzo 2015
Leggi la Lettera alla Corte dei Conti inviata dal Comitato provinciale Acqua pubblica Torino il 6 marzo 2015
Il Comune dà i numeri:
Il Comitato cerca di mettere ordine nei numeri.
Martedì 16 dicembre 2014, i cittadini di tutti i territori della provincia di Cuneo hanno partecipato numerosi e con l'abituale bagaglio di colori, allegria ed altrettanta determinazione al presidio indetto dal COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE, in occasione della Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali dell'Ambito Idrico n.4 del Cuneese.
All'ingresso del palazzo della provincia è stato distribuito un volantino nel quale si chiedeva semplicemente ma con molta forza che i candidati alle cariche di presidente e vicepresidente esprimessero preventivamente il loro programma in merito alla forma di gestione da applicare, entro il settembre 2015, al servizio idrico integrato in provincia di Cuneo.
Dopo il presidio i manifestanti sono saliti alla sala Giolitti dove si teneva la seduta della Conferenza, aperta al pubblico, ed hanno consegnato il volantino ai conferenzieri presenti.
Purtroppo la seduta, presieduta dal rappresentante dell'area omogenea montana delle valli del Monviso, sig. Perotti, è iniziata senza che la richiesta venisse minimamente presa in considerazione. Altrettanto non è stata considerata una pari richiesta giunta da una ventina di sindaci del territorio.
Quindi il presidente di turno ha immediatamente proposto di passare alla votazione delle due cariche con il criterio di un rappresentante della pianura ed uno della montagna: come se i cittadini al referendum del 2011 non si fossero espressi unanimemente in tutte e due le aree!
Ha quindi proposto Bruna Sibille, sindaca di Bra alla carica di presidente e Roberto Colombero sindaco di Canosio alla carica di Vicepresidente. A nulla sono valsi i “rumoreggiamenti” dei manifestanti, come se gli accordi fossero già stati fatti fuori da quella stanza. A votazione unanime conclusa, la presidente Sibille ha preso brevemente la parola ricordando la necessità del rispetto delle leggi nazionali, degli equilibri del territorio, della garanzia per i gestori esistenti, dimenticando totalmente la volontà dei cittadini elettori anche della sua città.
Città che ricordiamo, per scelta delle sue amministrazioni, ha affidato da decenni la gestione ad aziende totalmente private che sono passate di mano almeno cinque volte negli ultimi 15 anni, senza che i cittadini potessero minimamente intervenire e senza che venissero rivisti gli accordi o rifatte le gare di affidamento, finendo ora nelle mani di TECNOEDIL, società del gruppo EGEA.
Ciò ha creato una delle peggiori gestioni del territorio che a tutt'oggi ha una rete fognaria insufficiente e manca di un depuratore adeguato a causa dei mancati investimenti dei gestori. Anzi, con soldi totalmente pubblici (regione Piemonte), ora si sta costruendo un collettore fognario per conferire i liquami al depuratore di Govone, gestito dalla società totalmente pubblica SISI che, altra stranezza del territorio (quello Albese), gestisce solo il depuratore mentre l'acquedotto e le fognature sono sempre in mano a Tecnoedil.
Ecco perchè sarebbe stato necessario conoscere prima con che programma la presidente intendeva guidare l'Autorità d'Ambito!
Non ci hanno rassicurato nemmeno più di tanto le affermazioni del vicepresidente che ha promesso il rispetto del voto referendario “compatibilmente con la legislatura nazionale oggi vigente”. Ma i governi succedutisi dal 2011 ad oggi non hanno TUTTI operato per aggirare e svilire il voto referendario? I nostri amministratori non si riconoscono tutti nelle variegate forze che hanno sostenuto o sostengono questi governi?
Noi, e l'abbiamo detto in tutti questi anni, avremmo voluto vedere uno scatto di orgoglio da parte loro, per portare nelle sedi nazionali questi temi, ma nulla di ciò è avvenuto!
Ci auguriamo che tutti i nuovi membri della Conferenza, molti presenti su delega del titolare, abbiano il coraggio di intraprendere per il futuro il percorso democratico da noi proposto e mai avviato.
Per questo cogliamo al balzo la disponibilità espressa dalla presidente di convocarci per sentire le nostre proposte, ma ahimè, nella sua precedente veste di vicepresidente non ha mai risposto alla nostra analoga richiesta presentata più di un anno fa.
COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE: tel.3893455739
mail:
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Forum italiano dei movimenti per l'acqua Comitato Acqua Pubblica Torino c/o Arci - Via Mantova 34 - 10153 Torino
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Il Comitato Provinciale Acqua Pubblica Torino ritiene di dover segnalare pubblicamente la vicenda dell’acquedotto di Coassolo che riguarda direttamente l’ applicazione dell’esito referendario, il rispetto delle leggi dello Stato e dello Statuto Comunale.
Con una procedura in sordina, il Sindaco di Coassolo e la sua maggioranza, con la delibera n.31 del 29 settembre 2014 hanno affidato a SMAT SPA la gestione dell’ acquedotto comunale. I cittadini lo hanno appreso da un comunicato del Sindaco pubblicato il 10 ottobre all’Albo pretorio. La loro protesta è stata fortissima, hanno dato vita a un Comitato civico che in pochi giorni ha raccolto più di 750 firme a sostegno dell’annullamento e/o revoca della delibera, richiesta formalizzata con un’Istanza legale.
Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino sostiene questa richiesta perchè:
1 - la delibera è stata assunta all’insaputa della cittadinanza, in totale dispregio dello Statuto Comunale che a ogni piè sospinto afferma e ribadisce il dovere del Sindaco e della Giunta di informare i cittadini e consultarli sulle decisioni da assumere nell’interesse della comunità. La delibera viola in particolar gli Articoli . 3,1), 23, 28, 29, 32, 35, nonché l’ Art. 44 - Consultazione diretta della popolazione, dello Statuto Comunale.
2 - la delibera dichiara che l’affidamento dell’acquedotto comunale a SMAT SPA è imposto anche da un inesistente art. 23 bis della legge 133/2008, abrogato tre anni fa dal Referendum del 12-13 giugno 2011.
3 - la delibera non reca alcuna motivazione di necessità e urgenza richiesta dall’ art. 3 della legge 241 del 1990 per poter essere dichiarata immediatamente esecutiva ed entrare così subito in vigore.
4 - il “parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e contabile della delibera” prescritto dall’art. 49 del Decreto Legislativo n. 267/2000 non è firmato dai responsabili dei servizi, o – in loro assenza – dal Segretario comunale , ma dal Sindaco e dall’Assessore.
5 - Lo stesso Sindaco stanzia in data 14 novembre 2014 con la delibera di giunta n. 56 la somma di 800 euro di denaro pubblico per una consulenza ad un legale esterno in merito alla “ legalità delle scelte effettuate dal Comune” come se questo non fosse compito innanzitutto del Segretario Comunale.
6 - Ai suddetti motivi vanno aggiunti quelli - che condividiamo totalmente - rappresentati nell’Istanza di Annullamento o Revoca della delibera in questione, redatto dallo Studio Legale Zarrelli per conto del Comitato Civico di Volontariato per l’Acqua Pubblica di Coassolo.
Segnaliamo quanto sopra non solo ai cittadini e agli organi d’informazione ma anche alle autorità competenti per gli accertamenti ed eventuali interventi che riterranno di compiere a tutela dell’interesse collettivo.
Torino, 18 dicembre 2014
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