7 settembre 2012 - Il presidente Foietta annuncia le dimissioni dalla presidenza dell'Ato-R. E' mancato un vero dibattito sul destino dell'inceneritore
Comitato Acqua Pubblica Torino
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Il presidente Foietta annuncia le dimissioni dalla presidenza dell'Ato-R. E' mancato un vero dibattito sul destino dell'inceneritore
Le dimissioni dell’arch. Paolo Foietta da presidente dell’Ator (ASSOCIAZIONE D’AMBITO TORINESE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI), annunciate il 1° agosto, sono state seguite da un documento (http://www.atorifiutitorinese.it/images/altri/addio_allator.pdf), che ne illustra le motivazioni.
Riteniamo opportuno segnalare quelle considerazioni che, riguardando il servizio pubblico locale in generale, posso riferirsi anche al servizio idrico.
Dopo avere illustrato i risultati ottenuti negli ultimi anni emergono interessanti considerazioni sulla gestione dei servizi, in particolare sull'inceneritore e la sua prevista privatizzazione.
Premettendo di essere “sempre stato favorevole ad una cessione, anche significativa, di quote di minoranza” l'arch.Foietta ricorda che, rispetto all'inceneritore del Gerbido, “occorresse mantenere il controllo pubblico di un impianto così delicato e strategico da cui quasi l’intera provincia di Torino dipenderà, almeno per i prossimi 20 anni” , e che “questo era stato esplicitato nel percorso di autorizzazione e realizzazione dell’impianto”. Ora la cessione sarà dell’80% malgrado ci fossero “altre soluzioni, per mantenere il controllo pubblico di TRM (il 51% della proprietà) [che] sono state accantonate forse troppo frettolosamente”.
Anche se come Comitato per l’Acqua Pubblica riteniamo che detenere il 51% della proprietà non sia garanzia di controllo effettivo, certo concordiamo con l’arch. Foietta che una operazione di tale portata avrebbe meritato un dibattito approfondito.
Particolarmente interessanti le osservazioni sul rapporto con il mondo finanziario: “il confronto con le banche finanziatrici di TRM è stato complesso; le banche sanno fare bene il proprio interesse e hanno sviluppato un confronto duro con grande spiegamento di risorse e consulenti, a garanzia della remunerazione del proprio credito e quindi dell’utile dell’azienda che lo garantisce, che è costituito in parte significativa dalla tariffa . Alle richieste delle banche è corrisposta una altrettanto “dura” contrattazione di ATOR, con il grande impegno della sua piccola struttura e con le poche risorse economiche disponibili siamo riusciti con grande passione e professionalità a tenere duro e costruire un affidamento di servizio equilibrato e a tutela dei cittadini e dei consumatori. In questa fase ci ha sicuramente aiutato la condivisione di questo obiettivo con il management pubblico dell’azienda e con la proprietà (la Città di Torino), che, proprio per il loro ruolo pubblico, hanno fatto proprie le nostre istanze di tutela e di equità.”
Altri punti del documento riguardano la stretta della finanza comunale e la conseguente esigenza di “far cassa” e lo smantellamento delle strutture di governo dei servizi da parte degli enti locali.
Queste osservazioni, per il loro tema, le argomentazioni e l’autorevolezza della fonte imporrebbero un dibattito pubblico nei consigli comunali, provinciale e circoscrizionali, coinvolgendo la cittadinanza.
Invitiamo i rappresentanti eletti a non sottrarsi a questa inderogabile esigenza di democrazia.
Comitato Acqua Pubblica Torino
Torino, 7 settembre 2012
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